Walled in – Murata viva è un film thriller del 2009 scritto e diretto da Gilles Paquet-Brenner, la cui protagonista principale è Mischa Barton. Thriller psicologico tecnicamente ben fatto che prova a suscitare qualche brivido, ma finisce col provocare soltanto un grosso sbadiglio.
Il vero protagonista è un misterioso e tetro palazzo costruito in mezzo al nulla da un architetto-serial killer che si dice abiti ancora all’ottavo piano.
Mischa Barton è catapultata direttamente da The O.C. al ruolo della sventurata eroina di un thriller ambizioso ma mal riuscito. I presupposti iniziali erano ottimi, il prologo stuzzicante e le situazioni inquietanti facevano ben sperare, ma finisce per collassare nella banalità col passare dei minuti.
I corridoi lunghi e poco illuminati e le finestre rade, provocano un crescente senso di claustrofobia e isolamento. Tuttavia, poco alla volta, l’ossatura narrativa, inizialmente convincente, sfocia in un’esasperante prevedibilità, tra cliché e amori morbosi.
Mischa Barton, alias Marissa Cooper, funziona poco, come la sceneggiatura, lenta e poco credibile. Dal punto di vista tecnico comunque non è tutto da buttare (la regia per esempio), ma la trama è troppo tirata e non propone niente di nuovo.
Film complessivamente dimenticabile, Walled In è giustamente passato in sordina. Vuole strafare, ma si perde nella sua presunzione. Troppo lento e monotono, soprattutto nella seconda parte.
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Ecco infine il trailer del film.
Laureato in comunicazione politica, è interessato al mondo dei social media e del marketing. Torinese (e torinista), è dipendente dal caffè e dalle serie tv, adora il cinema indie ed è appassionato al football americano.